Appunti su Twitter
Cristian Conti, come già scritto, è caduto totalmente preda di Twitter e vuole farlo oggetto del suo contributo al prossimo BarCamp (sembra che ci stia ripensando vista l’esagerata eco avuta dal servizio).
Visto che in varie conversazioni, da bravo bastian contrario, l’ho criticato e confuso con osservazioni da linguista e storico della comunicazione online (argomenti su cui verteva la mia tesi di laurea) mi ha proposto di collaborare alla stesura degli spunti su un wiki. Non gli ho detto di sì, ma nemmeno di no. Sono preso dal lavoro arretrato (sì, mi riferisco a voi, Dario, Simone, Cesare, Luigi, Alessio e Lucio) ma non posso negare che nei rari momenti di quiete il mio cervello si è messo a frullare e rimuginare.
Ecco perciò alcuni appunti di ambito linguistico (non sociologico nè antropologico) che si stanno accumulando su Twitter e sulle relazioni con altre forme e strumenti di comunicazione elettronici online:
1) La mia opinione è cheTwitter richiami il fenomeno di alcuni mesi fa dei “Tumbleblogs”. Almeno di primo acchitto sembra soddisfino entrambi alle stesse esigenze formali comunicative (brevità, rapidità, spontaneità), disattese da altri mezzi disponibili sinora.
Tutti da approfondire sono i parallelismi e le divergenze oltre che le possibili sinergie tra i due.
2) Un satireggiante grafico di dove si posizionerebbe (nel male) Twitter tra gli strumenti di comunicazione online si trova su:
headrush.typepad.com/creating_passionate_users/2006/12/httpwww37signal.html
3) Il limite dei 144 caratteri di Twitter è una sfida. Ma più che assimilare le “twitterate” agli SMS (anche se avrei qualche esempio attinente da citare, come la distribuzione via cellulare di narrativa a puntate in Giappone) vista la natura di strumento online lo accomunerei piuttosto a un altro “mezzo” di annotazione/comunicazione/condivisione su Internet, del.icio.us, che ha un limite di circa 250 caratteri nel campo “notes” ma che ho dimostrato si può usare, tra le altre cose, per gestire un blog o le proprie ricette di cucina.
Nicola … non ti nego di avere attivato un account -Twitter- leggo su vari weblog opinioni molto discordanti, come altrettanti messaggi di warning nei suoi confronti … permettimi una osservazione : se usato in modo inapropriato [stile sms] lo trovo assolutamente un servizio negativo [che può indurre a dipendenza] alla stregua di Habbo [a scopo di totale lucro se attivata la opzione “cellulare”] ma come lo stai usando anche tu per lasciare piccoli messaggi, elencando a cosa ti stai dedicando attualmente, o semplicemente una riflessione … a me restituisce una sensazione di familiarità con l’autore … aumentando, anche se in maniera virtuale, il contatto umano… buon lavoro ! Pollice sù per Twitter ! [pollice giù .. se usato con non coerenza]
Mamma mia..scritto così sembra che ho bisogno della comunità di recupero. :)
Lo trovo un qualcosa che mancava..i blogger sono egocentrici e autoreferenziali (la parola più cool del momento) e allora twitter è il massimo per le note brevi.
Ti dirò..questa sorta di grande chatroom in cui ognuno parla con sé stesso è bellissima e delirante al tempo stesso.
Happy twittering a tutti!
Maledizione, alla fine tutto questo sentir parlare di Twitter, mi ha coinvolto! :D
[…] I primi di gennaio 2007, in “Appunti su Twitter” (parte di cui è poi conconfluita in un wiki affermavo: Il limite dei 144 caratteri di Twitter è una sfida. […]
[…] rapida cronistoria noto che solamente una settimana dopo aver creato l’account su Twitter ne notavo le caratteristiche formali. Nove mesi dopo ci facevo le prime […]
[…] http://www.nezmar.com/appunti-su-twitter/ scrivevo che Il limite dei 144 caratteri di Twitter è una […]