Escludere un tag su Delicious: missione possibile

Pubblicato il: 02/10/2008 — Tematiche: appunti,bookmarking,del.icio.us,idee,soluzioni

Versione breve: quando su del.icio.us si usa la ricerca si può indicare l’operatore negativo su un tag con -tag:nometag per filtrarlo via dai risultati.

Versione lunga: una delle lamentele più ricorrenti nell’uso dei tag su del.icio.us è l’impossibilità di fare esclusioni. Si può infatti usare solo l’operatore “+” e non il “-“.
In un thread recente sul forum ufficiale si fa notare che il motore di ricerca accetta anche operatori negativi sui tag come specificato nella pagina di help sulla ricerca.

Esempio pratico (e personale): posso ottenere un elenco dei miei appunti sui problemi (noti) nei prodotti Apple ma non quelli relativi ad iPhone e iPod usando la seguente sintassi +tag:Apple +tag:problemi -tag:iPhone -tag:iPod nel riquadro di ricerca, il search box che si trova in alto a destra (e non nella barra degli indirizzi).

Il risultato (che si ottiene facendo poi clic sul link “show all” perché la prima schermata è parziale) è proprio quanto desiderato: un elenco di tutti i miei bookmark con tag “Apple” e “problemi” ma relativi solo ai Macintosh o all’azienda in generale e (una volta tanto) senza melafonini o walkman digitali di mezzo. ;-)

Simboli deliziosi

Pubblicato il: 01/10/2008 — Tematiche: appunti,bookmarking,del.icio.us,idee,informazioni

Fino alle entities HTML c’ero arrivato da solo ma, girando per i bookmark del mio network, ho scoperto che su del.icio.us c’è anche chi usa come tag dei simboli.
Quali simboli?

, , , e .
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Il ritorno di Url tweaking for fun and profit

Pubblicato il: 21/09/2008 — Tematiche: appunti,idee,informatica,informazioni,soluzioni

Ecco altri due tre esempi di “Url tweaking” ovvero modifica degli url come metodo alternativo di navigazione più rapida ed efficace:

  • Ricerche di termini su Urban Dictionary
    http://www.urbandictionary.com/define.php?term=feldercarb
    Come su Wikipedia basta cancellare e riscrivere il termine finale nell’indirizzo per giungere alla definizione (se c’è). Ad esempio anche se nella scheda di “frack” (http://www.urbandictionary.com/define.php?term=frack) non c’era un tag per il vocabolo “feldercarb” citato è bastato scriverlo alla fine per ottenere la voce relativa (http://www.urbandictionary.com/define.php?term=feldercarb).
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Rubriche e non-rubriche

Pubblicato il: 05/09/2008 — Tematiche: Apple,appunti,collaborazioni,idee,informazioni,networking culturale,segnalazioni

La novità di questi giorni è lo sbarco di Storie di Apple sulle pagine di una rivista. Non una rivista a caso ma Applicando, a cui ho già collaborato in passato e che -sono in pochi a saperlo- è in parte responsabile della nascita del sito web (i primissimi pezzi erano in origine una proposta di microcuriosità mai inviata) nell’autunno del 2006.
La lettura di Applicando, in particolare dei vecchi numeri, è alla base della mia passione per il retrocomputing e per le vicende dell’azienda di Cupertino quindi mi pare significativo che chiuda il cerchio e renda in qualche modo il favore contribuendo a divulgare le informazioni che ho e che continuo ad accumulare da almeno un decennio a questa parte. Chissà, magari contribuirò a formare o quantomeno incuriosire una nuova generazione di appasionati… ;-)

Per il resto si tratta di una pagina al mese, a partire da settembre 2008 (numero 268, in edicola da fine agosto a dirla tutta), con contenuti esclusivi (per ora) ma che rimanda al sito e che non lo sostituisce. Gli spunti e il materiale è così tanto che i due proseguiranno parallelamente presentando articoli, curiosità, approfondimenti e ricostruzioni che si completano vicendevolmente.

Altra menzione che avrei dovuto fare già da un po’ è che la rubrica “Web 2.0: i siti della settimana” che compare tutti i venerdì sul sito di Mytech Mondadori ha compiuto e superato i due anni di vita.
A fine luglio le si è aggiunta una seconda rubrica, “Firefox e Co.”, sul browser Firefox, la fondazione e i laboratori Mozilla, e tutto il mondo di servizi, prodotti e iniziative che gli gira attorno. È qualcosa di più informale della prima e più che altro una serie di articoli senza cadenza fissa ed alla bisogna ma è comunque tenuta assieme dal tag “firefox e co” e da qualche giorno persino segnalata nella “spalla” di MyTech.

Già che ci sono termino con un pensiero malizioso. Visto che l’andazzo imperante nella fuff^^blogosfera sembra essere la raccolta di link più meno commentati qui su nezmar.com potrei invece fare qualcosa del tipo “Tutto il peggio della settimana/mese: cose online che potete tranquillamente evitare”. ;-)

Le concordanza sbagliato e gli errori del word processing

Pubblicato il: 27/08/2008 — Tematiche: appunti,comunicazione,idee,non si dice opensurz

Rileggendo alcuni miei articoli pubblicati mi accorgo di incappare più di quanto vorrei in una tipologia di errori che non rientra in quelli affrontati dalla mia lunga formazione scolastica. Sono errori direttamente collegati all’introduzione del computer come strumento esclusivo per l’elaborazione dei testi. Alcuni derivano dall’uso ed abuso del taglia-e-incolla ma in generale il problema è che lo spostare o ricombinare parole e parti del testo può lasciare disseminate brutte sorprese per autore e lettore.

L’introduzione dell’editing elettronico di testi ha aperto nuove strade non solo alla facilità di elaborazione e rileaborazione dei pensieri ma anche alla produzione di nuove mostruosità tragicomiche che non sono meri errori di battitura nè tantomeno quelli più gravi (ma rettificabili all’origine) di ignoranza di ortografia, grammatica e sintassi.

Uno strafalcione come

Si tratta dei “miti” raccolti e confermate o smentite su una pagina di multicians.

che compare su un Hacker Journal recente, verso la fine di un mio pezzo su Multics, è un esempio lampante del fatto che c’è stata una modifica del sostantivo ma è mancato un adeguamento dei termini seguenti. La concordanza al femminile mi fa pensare che molto probabilmente in origine avevo usato “leggende”, poi rettificato in “miti”. In altre situazioni mi sono trovato a eliminare ripetizioni di un termine a colpi di trova (e sostituisci manuale) con il risultato di errori simili: qualcosa prima o dopo stonava perché scritto con e per del testo che non c’era più.

Perché succede?
È facile dare la colpa al mezzo. I motivi per cui questi “nuovi errori” rimangono nel testo sono i soliti: disattenzione e fretta dell’autore sono i principali, spesso causati dalla corsa alla quantità più che alla qualità. Ha la sua brava parte di responsabilità però anche il fatto che in gran parte degli amblti professionali latitino i filtri editoriali (o proofredaer che siano) che intercettino gli strafalcioni prima della pubblicazione.

Quali le soluzioni?
Ad essere realisti sono poche, se non una presa di coscienza di chi scrive (tanto) e rielabora (tanto) di controllare (lui) e far ricontrollare (ad altri) il testo, sottoponendolo ad un partner, amico o parente, nella speranza che l’improvvisato correttore di bozze colga “le concordanza sbagliato”.

Del.icio.us 2.0: url hacking

Pubblicato il: 05/08/2008 — Tematiche: bookmarking,del.icio.us,idee,informatica,informazioni,Web 2.0

Nota: ho corretto la sintassi di alcuni comandi che per errore di battitura copia e incolla maldestro presentavano un “&” invece di un “?”. Chiedo scusa per l’equivoco.

Per i bug di una vecchia versione del browser Safari che uso alcune funzioni del nuovo delicious.com mi sono precluse. Ma solo in apparenza: usando il sito con Firefox ho verificato che click e selezioni di menù a tendina si possono sostituire scrivendo qualche carattere da “appendere” alla fine degli indirizzi delle pagine richieste ottenendo gli stessi risultati che con l’interfaccia.

Ecco due di queste impostazioni.

“?detail=” seguito da un numero controlla i tre tipi di visualizzazione dei bookmark sul nuovo del.icio.us invece di quella unica del passato.

Nella pratica:
?detail=1 corrisponde alla “List view” che mostra solo i titoli/link dei bookmark

?detail=2 corrisponde alla “Regular view” con la vecchia modalità completa anche di descrizione e tag

?detail=3 corrisponde infine alla “Full view” che aggiunge anche l’url “in chiaro”

Quindi con http://www.delicious.com/nomeutente?detail=1
si ottiene un elenco stringato dei bookmark di ‘nomeutente’.

Invece con “?setcount=” sempre seguito da un numero si ottiene un tot di bookmark per pagina. I numeri sono limitati ai quattro (sì, ho provato a mettere cifre diverse) disponibili dal menù in fondo a destra dove dice “Showing nn bookmarks per page”: 10, 25, 50 e 100.

?setcount=10 ne mostra dieci

?setcount=25 ne mostra venticinque

e così via.
Quindi con http://www.delicious.com/nomeutente?setcount=50
si ottengono i 50 indirizzi recenti archiviati da ‘nomeutente’.

Anticipo la domanda che qualcuno si starà già ponendo: sì, i due parametri si possono combinare nelle richieste dei bookmark, anche per uno o più tag.

Con http://delicious.com/nicoladagostino/extra?detail=3&setcount=100
(esempio reale, stavolta) si otterrà l’elenco dei cento bookmark più recenti per il tag ‘extra’ (una specie di blog) in modalità “Full view” a prescindere da quale fosse l’impostazione corrente.

Scrivere sul blog su LiveJournal con iPhone o iPod touch

Pubblicato il: 24/07/2008 — Tematiche: Apple,appunti,idee,informatica,informazioni,segnalazioni,software,soluzioni

WordPress through Six Apart's BlogIt“Six Apart sembra decisa a conquistare l’utenza di blogger e microblogger dotati di iPhone & C.” stavo cercando di scrivere qualche settimana fa prima che la webapp BlogIt si impuntasse sulla password di www.nezmar.com con il risultato che non ho pubblicato nulla ed ho anche perso il testo digitato.

Molto meglio è invece andata con un vero client, quello per LiveJournal, creato da igrick e disponibile gratuitamente attraverso l’Installer di Nullriver a chi ha fatto il jailbreak.

Davvero meglio, tant’è che poco dopo aver installato il software riuscivo a pubblicare un primo testo in cui notavo di come fosse

curioso che sia una piattaforma cosi’ poco “in” come quella di LiveJournal ad essere tra le prime a consentire la pubblicazione di post tramite iPhone/iPod touch. Eppure mentre il più blasonato WordPress latita e Movable Type fa annunci (ma funziona? qualcuno l’ha provato?) ecco un piccolo software a cercare di sposare schermo ridotto e tastiera virtuale con i campi di un post.

Tra le marce in più di questa soluzione software invece che via web è il poter scrivere post offline.

LiveJournal 0.2.0 postingUn caveat è che NON bisogna tentare di pubblicare mentre si è offline con il pulsante “Post” in alto a destra che causerà una raffica di errori e la perdita di quanto scritto. Bisogna invece tornare alla Springboard con il pulsante “Home”. Al successivo lancio il programma chiederà se si vuole iniziare un nuovo testo o proseguire con quello esistente: questo anche più volte finché non sarà disponibile una connessione. A questo punto basta rientrare e pubblicare con il pulsante “Post” summenzionato.

Con il passaggio dalla versione 2 alla 3 del client la novità principale è una barra di formattazione del testo e per inserire immagini e codici speciali.
LiveJournal 0.3.0 postingUn doppio click nell’area per inserire il testo fa comparire una fila di icone che riduce lo spazio a schermo ma permette, nell’ordine di:

  • incorporare e spedirr un’immagine o foto scelta dalla libreria e quindi anche screenshot (questi solo per chi ha un account di tipo Plus o Pro di LiveJournal)
  • inserire il tag lj-user per link allo spazio utente su LiveJournal
  • inserire il codice per il cosiddetto “cut”, che taglia il post in due per brevita’ o discrezione
  • specificare grassetti, corsivi e barrati
  • una quarta icona che parrebbe per le foto ma che sull’iPod touch (giustamente) non sortisce effetto.

Note:
Gran parte del testo è tratto dagli originali già editi su http://nicoladagostino.livejournal.com dove talvolta faccio esperimenti, faccio prove ed archivio idee e riflessioni.
Tutte le schermate che ho fatto sono disponibili su Flickr archiviate sotto il tag LiveJournal
La diacritica può essere sbagliata in alcuni punti perché il client per iPhone/iPod touch è in inglese e non conosce le vocali accentate dell’italiano quindi ho dovuto supplire con gli apostrofi.

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