Il valore aggiunto delle ripubblicazioni

Pubblicato il: 27/04/2009 — Tematiche: appunti,collaborazioni,informazioni,networking culturale,segnalazioni

In calce agli articoli “ripubblicati” online su NicolaDagostino.net (in quanto apparsi in passato solo su carta) trovate la dicitura

Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Testata numero nnn del data

Quel “una versione” può sembrare un’avvertenza, quasi un disclaimer se volete, ma è in realtà un dato di fatto: quelle online non sono riproposizioni identiche degli articoli apparsi su rivista stampata (e non) per vari motivi, che vanno dall’ovvio al meno ovvio.

Nel traghettare il testo in HTML per il web effettuo operazioni quali:

  1. trasformazione degli url in link ipertestuali (e ci mancherebbe…)
  2. scrematura e ritaglio delle immagini (per il diverso layout del mio sito web)
  3. correzioni e rettifiche (qualche refuso, ripetizioni, introduzioni più incisive, ecc.)
  4. inserimento di materiale multimediale o codice (che in altri formati non aveva senso)
  5. scelta di testi in versioni alternative a quelle pubblicate

versione lungaL’ultima casistica è meno rara di quanto si possa pensare. Un buon esempio è “Mac hacking: rimuovere le password su un Macintosh” ripubblicato in questi giorni.

La versione uscita in origine sulle pagine di Hacker Journal e quella ora online non differiscono solo per la presenza di link o per la diversa selezione iconografiche o per le correzioni, che ci sono comunque tutte, ma per un migliaio di caratteri in più che vengono da una versione “lunga” originariamente stilata.

Poi che la versione lunga sia effettivamente migliore o meno di quella breve, che magari era più chiara perché più concisa o perché redatta e rielaborata, è un altro discorso e sono pim che disponibile a discuterne.

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