La comodità delle interviste via Internet

Pubblicato il: 28/02/2008 — Tematiche: comunicazione,informazioni,networking culturale,personaggi,segnalazioni

Dopo aver letto la versione italiana di “The Perfect Thing” sono finito sul blog di Steven Levy. naaNavigando a ritroso ho notato con piacere un intervento in cui si affrontano le differenze tra un’intervista “vecchio stile” e quella condotta per Instant Messaging (se va bene) oppure con l’ormai standardizzato metodo di inviare per e-mail una lista di domande.

La questione non è nuova e il nocciolo avevo provato ad esporlo in “Interviste o questionari?” che sintetizzava un piccolo sfogo apparso su BoingBoing ben cinque anni fa.

Levy, da bravo articolista (ed intervistatore) quale è, approfondisce altri aspetti accessori ed essenziali tra cui evidenzierei

  • la fiducia che si deve necessariamente instaurare tra intervistatore ed intervistato
  • l’apertura mentale necessaria sia che si stia parlando de visu o che si conduca un più ingessato botta e risposta in differita
  • un occhio alla sintetiticità

Rispetto alla pagina o due della rivista stampata il maggior ‘respiro’ di una registrazione diffusa nella sua interezza* non necessariamente è a servizio dell’obiettivo. E del lettore.

* come file audio o trascrizione su un blog

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