La stretta spirale della rana
Martedì in "Musica (digitale), maestro!" segnalando i miei ultimi articoli sulla musica digitale scrivevo a proposito di Spiral Frog e delle sue strategie commerciali che “Il DRM evidentemente ha effetti tranquillizzanti sulle multinazionali del disco…”.
Ora, visti gli ultimi sviluppi, temo sia il caso di aggiungere “ma non sugli artisti indipendenti”.
Ho appena scritto e pubblicato un articolo su MusicBlob intitolato “Spiral Frog: la solita vecchia solfa?” sulle perplessità di David Byrne e Steve Page dei Barenaked Ladies sullo spazio (nullo?) che possono avere le piccole realtà musicali in un’iniziativa stretta nella morsa di inserzionisti ciechi a tutto tranne che a massimizzare il profitto e multinazionali del disco ancora impaurite dalla diffusione di musica online.