WordPress: solo per “bloggers”?

Pubblicato il: 27/11/2007 — Tematiche: appunti,cms,idee,informatica,informazioni,WordPress

Con le versioni 2.1, 2.2 e seguenti WordPress può prospettare una disfunzione molto fastidiosa, con cui mi sono scontrato in varie installazioni, tra cui quelle di due grandi gruppi editoriali italiani.

Quello a cui avevo accennato in “<sarcasmo>Grazie, WordPress…</sarcasmo>” non è un bug tout court del cms ma una combinazione di impostazioni del server con cambiamenti strutturali in WordPress (a leggere un thread dedicato) l’effetto di cui è che il “save” e l’impostazione della data non sortiscono alcun effetto e il post rimane “appeso” in eterno all’interno della coda dei contenuti in via di pubblicazione

logo wordpressNella pratica si ha garanzia che compia sul sito solo quanto pubblicato subito.

Se si vuole provare a far uscire quanto programmato ma reticente bisogna riaprire e pasticciare con il Save o Publish, operazione che non è detto vada in porto. Una soluzione vera e propria non c’è, ci sono vari tentativi e smanettamenti da fare, o un downgrade a 2.0 o precedenti: peggio ancora le poche o nulle informazioni e discussioni in merito* su questo grave intoppo a qualsiasi seria attività di programmazione editoriale mi paiono sintomatiche dell’approccio tuttora alla base di WordPress e rivolta all’hic et nunc

È un’impostazione che traspare in più punti e un esempio lampante è il messaggio che compare quando si salva un testo (pardon, post) anche se è come bozza (draft).

Articolo salvato. Vedi sito »

Ergo: vai a vedere ciò che hai appena pubblicato. Perché se salvi vuol dire che hai finito e devi aver pubblicato. Giusto?

In altre parole: tutta la gestione è ancora ferma alla concezione del blogging live, di getto, anche ora che WordPress è usato per ben altro come CMS, come sistema di gestione contenuti a tutto tondo come dimostrano anche molti temi e guide che suggeriscono l’adozione per riviste online, siti istituzionali, ecc.

Quello che manca è proprio la comprensione più vasta nella comunità del cms di questo uso “altro” rispetto al “blogging”, dell’uso reale e avanzato di WordPress, delle esigenze che seguono alla sua adozione come strumento editoriale (vedi news.com) e il seguente necessario salto di prospettive nella progettazione, dagli sviluppatori ufficiali di WordPress a chi ne estende le funzioni con plug-in e hack vari. Arriverà mai?

* i dati trovati in merito sono archiviati su delicious mentre Nicola “Dj Batman” Battista mi segnala la entry e (presunta) pezza a problema che però in alcuni casi persiste.

Ecco i commenti

  1. Ma WordPress *è* una piattaforma per il blogging; se tu vuoi usarla come CMS è una tua scelta. :-)
    Io se voglio usare un CMS uso Drupal… :-)

    Commento di Sky One — 6 December 2007 alle 3:58 pm
  2. Mi risulta che sia una scelta anche di tanti altri: da un anno o due WordPress di fatto ha scavalcato come CMS i vari Movable Type, Drupal Joomla, ecc. Esempio? È usato da CNET per news.com, con il benestare e la collaborazione di Mullenweg steso.
    Ciò che mi lascia perplesso è proprio l’ignorare questo dato sull’uso ormai diffuso come CMS e continuare a pensarlo e svilupparlo a monte “solo” come “piattaforma per il blogging”.

    nda

    Commento di nda — 6 December 2007 alle 5:51 pm

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