Burst Culture (traduzione in italiano)

Pubblicato il: 28/05/2007 — Tematiche: comunicazione,idee,informazioni,personaggi

Ecco di seguito una mia libera traduzione dall’inglese del testo di Warren Ellis intitolato “Burst Culture”, originariamente tratto da “Bad Signal”, la sua newsletter via email.

Vorrei che per un attimo ignoraste qualsiasi cosa che puzzi di Web 3.0, o anche solo Web 2.0 o qualsiasi altra delle stupide idee che distolgono dalla produzione di vero contenuto sul web.
Considerate piuttosto questi semplici fatti:

* L’ostacolo a pubblicare in maniera credibile sul web, al momento, è rappresentato dai nove dollari necessari ad acquisire un nome di dominio da GoDaddy, che si può poi collegare con uno spazio gratuito su Tumblr o Blogger.

* La monetizzazione con una combinazione di programmi pubblicitari come Indieclick o Federated Media, sistemi di clickthrough come Amazon Associates o operazioni di merchandising come Cafepress (che mi garantiscono sia migliorato di molto…) funziona davvero.

* La reazione al fatto che BoingBoing è diventata un’operazione “di gruppo” che paga i suoi autori con uno stipendio proveniente dagli introiti pubblicitari sarebbe dovuta essere sismica. Ed è tutto così ovvio: cos’altro è un blog di gruppo se non una rivista quotidiana (gratuita!) che va avanti seguendo la domanda del web?

* 365Tomorrows è stata una reazione ideale per la pubblicazione di fantascienza nei nuovi media, il concetto di flash fiction e il modo in cui il mezzo funziona. Scariche giornaliere da 100 parole di fiction congetturale. JR Blackwell ne ha tirato fuori una carriera. E notate come 356 K ha continuato a produrre e ha portato a termine il suo mandato anche se siti web e riviste stampate di fantascienza gli sono morte tutt’attorno.

[…]

* Comics Foundry si è ritirato dalla sua posizione di web “magazine” (anche se scimmiottava elementi delle riviste stampate invece di adottare pienamente il medium web, se ricordo bene) per provare a diventare un periodico a stampa. Ed è stato sommariamente rifiutato dalla Diamond. Sono a corto di tempo e di soldi per un progetto che, se avesse avuto successo, li avrebbe resi disponibili in meno posti e letti da meno persone che se fossero rimasti accessibili a qualunque persona con un dispositivo capace di accedere ad Internet.

* Io amo la stampa. Amo le riviste che commissionano e pagano articoli e racconti lunghi. Il web non paga in nessuno dei due casi: è un mezzo pacchettizzato (?), su cui si fa surf. La strada giusta è quella delle raffiche brevi. Il web non è un mezzo di rimpiazzo. È un *altro* mezzo. Detto questo, se la vostra idea di rivista è un qualcosa progettato attorno a raffiche da una pagina o tre pagine che contengono solo 500 parole per la quantità enorme di immagini allora non state facendo nulla che il web non possa fare meglio, no?

* Ogni giorno milioni di persone scaricano singoli cumuli (blocchi?) di dati che richiedono tre minuti per essere consumati (fruiti?). Si chiamano mp3. È una burst culture, una cultura a raffica. Sposate l’idea per un momento.

* Le raffiche non sono prive di contenuto né tantomeno denotano la fine dell’Attention Span, della concentrazione. Se questa non ci fosse più JK Rowling non starebbe vendendo libri abbastanza spessi da soffocare un maiale e Neal Stephenson non camperebbe scrivendo libri grossi quanto la prima stanza in cui ho vissuto.

* Nessuno di questi sono pensieri originali. Nessuno. Eppure è tutto l’anno che aspetto che qualcuno faccia il passo successivo. Ma continuo ad assistere al lancio di riviste stampate che sarebbero invece dovute essere oggetti sul web, seguita dalla loro morte e -in gran parte dei casi- dalla loro riproposizione (?) su web. Che senso ha? Sì, negli anni ’90 BoingBoing l’ha fatto ma all’epoca l’editoria sul web era nella sua infanzia.

* Ed ecco una riflessione.
Se sei uno scrittore di fantascienza che lotta per uno spazio suo in una delle riviste di fiction che pagano sette cent a parola o qualsiasi sia il compenso al momento, cos’è che avresti da perdere nel metterti insieme ad altri scrittori come te, andare sul web e convincere un amico a curare l’aspetto di monetizzazione?

E beh, questa non è stata una raffica ma più un gruppo di mattoni, o no?
Oops.

— W

Massaging?

Pubblicato il: 04/05/2007 — Tematiche: comunicazione,humor,non si dice opensurz

Da un comunicato stampa di qualche giorno fa:

EMAIL E MASSAGING LEADER DI MERCATO

No comment.

Il “dopo Eudora”

Pubblicato il: 16/04/2007 — Tematiche: Apple,appunti,comunicazione,idee,informatica,risorse,segnalazioni,software

Il mio interesse per Correo non è la solita curiosità e voglia di provare (e magari promuovere e sostenere) nuovi strumenti software ma è spinto da una scadenza che si avvicina: la dismissione finale di Eudora.

vecchio logo di EudoraNell’ottobre del 2006 la Qualcomm ha annunciato che dopo tutti questi anni non intende più sviluppare in proprio il suo storico ed apprezzato software di posta elettronica. Per le future versioni (originariamente previste per la prima metà del 2007: ma chi le ha viste?) si baserà sul codice di Thunderbird della Mozilla Foundation.

A Mozilla, in cambio, la Qualcomm (ma che buoni…) darà una mano contribuendo allo sviluppo dell’interfaccia con il progetto “Penelope”: che però sinora latità (ad essere generosi).

In altre parole Eudora, così come lo conosciamo, è in prepensionamento e sta per essere sepolto dalla sua famiglia quindi bisogna darsi da fare e cercare delle alternative: nel mio caso su piattaforma Macintosh.
Per questo sto indagando il mercato nelle sue offerte. Tutte: che siano gratuite e commerciali, provate o meno, vecchie e nuove.
Ecco un primo quadro.

C’è Mail, di Apple stessa, già incorporato nel sistema operativo (decidete voi se questo sia un bene, male). Ha un’interfaccia niente male ed alcune furbizie nell’uso ma dichiaratemente problematico con molte email, e molti account. Ci sarebbe il suo fratello gemello, il poco conosciuto GNUmail che attinge allo stesso albero genealogico, su cui siede il progenitore di NeXT e OpenStep.

Visto che non ho particolari preceoncetti c’è anche Entourage, versione riveduta e corretta di Outlook per Mac.
Purtroppo è parte del pacchetto Office di Microsoft quindi con un prezzo non indifferente e seppure più levigato e ricercato della media mi ha convinto poco come interfaccia e integrazione con il sistema (quelle surprise!).

logo di ThunderbirdE ovviamente c’è il sunnominato Thunderbird che è tra i candidati più papabili per i suoi innegabili vantaggi: aperto, multipiattaforma, in costante evoluzione. Peccato che soffra di funzionite acuta e di una rigidità d’interfaccia comune a gran parte del software open e free. Il che ci riporta a Correo, l’ultimo ed ancora acerbo arrivato, che, chi lo sa, potrebbe anche riuscire in ciò che Qualcomm millanta dopo aver dato il benservito alla sua utenza. Speranza vana?

Logo di Eudora tratto da www.goldweb.com.au/support, di Thunderbird da www.genbeta.com

LogBack

Pubblicato il: 02/04/2007 — Tematiche: comunicazione,networking culturale,soluzioni

Ovvero: un sistema low tech per tenere traccia delle conversaz^^ battibecchi sui blog degli altri.
Quale? I referral degli accessi al proprio sito web.

Quando manca un “feed dei commenti” invece di servizi come Commentful e CoComments, promettenti ma finora rivelatisi macchinosi e inaffidabili si può fare affidamento ad una soluzione semplice ed a bassa tecnologia: dare un’occhiata a log e statistiche d’accesso del proprio sito o pagina web (sì, anche i blog).

Non è un sistema infallibile né garantito al 100%: le risposte ai commenti spesso arrivano senza alcun feedback ma riportare sempre il proprio url questo ripaga lo sforzo.
Mettere un proprio indirizzo nel campo apposito o nella propria firma rappresenta una credenziale sia per il feudat^^proprietario del blog che per chi commenta che sono spesso tentati di andare a vedere chi sia l’impavido che si è esposto con un qualcosa di originale.

Italiano:English 1:0

Pubblicato il: 08/03/2007 — Tematiche: appunti,comunicazione,humor,non si dice opensurz

Un po’ di espressioni sentite, lette e viste in giro:

“E’ in pole (manca position)
È sul palo? Al polo?

“Buon week!” (manca end)
Buona settimana? Ma se sta finendo…

“Lavaggio self (manca service)
Autolavaggio? Lavaggio dell’io?

Anch’io ho un tumblelog

Pubblicato il: 07/03/2007 — Tematiche: appunti,comunicazione,risorse,segnalazioni

Lunedì su MyTech è finalmente stato pubblicato il mio articolo su Tumblr, servizio che fornisce hosting e strumenti, entrambi gratuiti, per creare e curare un Tumblelog.

I tumblelog sono spazi a metà tra il blog e gli appunti ma dalla forma estremamente libera. L’idea è nata quasi due anni fa ma non era esplosa proprio per la mancanza di una piattaforma facile ed immediata che permettesse questo tipo di micro editoria molto personale.

Ora c’è e non ho potuto esimermi dal provarla e creare uno spazio mio.

L’avevo sottotitolato “On the Internet nobody knows you have a tumblelog.”
Forse è il caso di modificare il motto.

Aggregazione deliziosa

Pubblicato il: 17/01/2007 — Tematiche: cms,comunicazione,del.icio.us,feed,informatica,risorse,segnalazioni,soluzioni

This text is also avaliable in english

Nei miei consueti giri quotidiani sul web sono incappato in un sito, The RSS cookbook, che elenca e spiega una lista di “10 advanced RSS tricks”, dieci “trucchi avanzati con i feed”.

Tra questi c’è n’è uno intitolato “The del.icio.us blend” in cui si afferma che (la traduzione libera è mia):

“è facile fondere i feed RSS di questi tre tag di del.icio.us in uno usando Feedblendr o, in alternativa, usando la inbox di del.icio.us per unirli e poi sfruttare il feed della inbox”

In realtà non c’è affatto bisogno di usare la inbox o servizi esterni: del.icio.us offre già di suo feed di due o più tag aggregati e anzi, questa è una delle funzioni più utili (che mancano invece a cms vari per non parare dei bookmark in locale nel browser).

Un esempio di quanto affermo è la seguente ricerca aggregata:
http://del.icio.us/nicoladagostino/del.icio.us+strumenti

che ha un feed corrispondente:
http://del.icio.us/rss/nicoladagostino/del.icio.us+strumenti

Più facile di così! :)

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