Quelle offerte di collaborazione

Pubblicato il: 28/04/2009 — Tematiche: collaborazioni,comunicazione,humor,informatica,non si dice opensurz

Ti contatto per proporti uno spazio […] sul nostro blog dedicato a [tematica che seguo da anni]. Avevamo in mente ad una serie di interventi su [sottoinsieme della tematica] ed abbiamo pensato di offrire a te la possibilità di aiutarci in questo compito.

Si tratterà in ogni caso di uno spazio embedded in cui si farà esplicito riferimento a [miosito] (con link back e presentazione iniziale per ogni articolo) e poichè [lorosito] arriva ad una media di [cifrone] PageViews/mese potrà dunque essere un’utile occasione per aumentare la visibilità del tuo interessante progetto.

Lascio al lettore il compito di modificare i campi tra parentesi quadra inserendo i suoi dati.

Esercizi di microcomunicazione

Pubblicato il: 08/04/2009 — Tematiche: appunti,comunicazione,idee,Web 2.0

In http://www.nezmar.com/appunti-su-twitter/ scrivevo che

Il limite dei 144 caratteri di Twitter è una sfida.

Più o meno inconsciamente ho accettato questa sfida.

Noto che sto sviluppando una mia grammatica del micropost su Twitter.
Elementi di questa nuova microcomunicazione sono l’usare url, @ e/o tag, essere (ovviamete) concisi ed al contemo leggibili, talvolta anche discorsivi.

Eccone quattro esempi:

Very interesting: Wendy and Lisa are on Twitter: http://is.gd/hTdC hi there @wendyandlisa :)
Da: http://twitter.com/nezmar/status/1370744239

Please remember to Backup/Export your – Vi ricordo di fare una copia/esportazione dei Delicious bookmarks http://is.gd/1Gue :)
Da: http://twitter.com/nezmar/status/1464451305

Avvertenza: e tutta colpa di @morrick Ovvero: [spam] nezmar.com – Io e Twitter http://is.gd/r5lQ
Da: http://twitter.com/nezmar/status/1465790880

Agli incuriositi da http://is.gd/roGo [spammo] Mytech – “Chromium: lo stato delle cose di Chrome su Mac” http://is.gd/roFD (con screenshot)
Da: http://twitter.com/nezmar/status/1476516171

Io e Twitter

Pubblicato il: 07/04/2009 — Tematiche: appunti,comunicazione,networking culturale,Web 2.0

Stimolato da Riccardo Mori ho radunato pensieri e dati sul mio rapporto con Twitter in poco più di due anni.

pigolii in reteNell’ottobre scorso ho liquid^^ scritto di Twitter come di un luogo per “idee, appunti, dialoghi, battute, sondaggi e quant’altro”. Confermo, ma sopo una ricerca tra i vecchi post aggiungerei anche: tanti esperimenti.

Volendo fare una rapida cronistoria noto che solamente una settimana dopo aver creato l’account su Twitter ne notavo le caratteristiche formali. Nove mesi dopo ci facevo le prime microrecensioni.

Qualche mese dopo, nel gennaio 2008, precisavo definendolo come un potenziale generatore di microcontenuti, cosa che ho cercato di dire poi anche al Microcamp (come risposta a chi invece si interrogava sull’uso “giusto” del servizio). Nonostante abbia verificato quasi subito questo potenziale per sfruttarlo appieno c’è voluto lo scorso febbraio, quando Twitter è finalmente divenuto parte dello sferragliante meccanismo di pubblicazione distribuita (per gli amici lifestreaming selezionato o contenstreaming) di nezmar.com.

E vissero felici e microcontenti. ;-)

Come nasce, prende forma e viene pubblicato un articolo ai tempi di Internet

Pubblicato il: 18/03/2009 — Tematiche: appunti,collaborazioni,comunicazione,musica,networking culturale,segnalazioni

Mytech - "YouTube: Kutiman e la Babylon Band"Segnalo a chi si interessa di musica, Internet e comunicazione l’articolo “Kutiman e la Babylon Band”, uscito in oggi su MyTech.it e uso questo spazio per descrivere l’iter con cui è stato ideato, è stato redatto ed infine pubblicato su Internet.

Scritto a quattro mani con Nicola Battista, è nato in seguito ad una mia segnalazione entusiasta su MusicBlob con tanto di incastonamento di video da YouTube.

In una telefonata il giorno dopo abbiamo parlato dell’operazione di Kutiman e del perché è epocale: dopo che anche il socio si è convinto con due e-mail abbiamo concordato la collaborazione.

Bozza articolo "Kutiman e la Babylon Band"Durante il viaggio dall’Abruzzo alla Romagna ho fatto una bozza sull’iPhone con Notes e arrivato a casa l’ho spedita a Nicola B. che la mattina seguente mi ha rimandato una testo semidefinitivo.

Ho limato e integrato il testo dal portatile aggiungendo link e citazioni che avevo archiviato via bookmarklet su Tumblr (da altri computer) ripassando a lui il tutto.

Infine abbiamo coordinato gli ultimi dettagli (espansione del background, qualche altro link…) e poi la pubblicazione sul CMS di Mondadori via Instant Messaging.

Non male come iter, no? ;-)

Fino a pochi anni fa… (qui era tutta tv?)

Pubblicato il: 18/03/2009 — Tematiche: comunicazione,informazioni

Da: “Internet E Anonimato: Diritti, Abusi E Leggi Giuste”:

Fino a pochi anni fa non esistevano i blog, le chat, i forum, i social network e il peer to peer, non esisteva quindi la necessità di pensare a leggi appositamente studiate per la rete.

Controlliamo se le tecnologie citate davvero non esistevano prima di “pochi anni fa”:

  • Blog:
    “The term ‘weblog’ was coined by Jorn Barger on 17 December 1997. The short form, ‘blog’ was coined by Peter Merholz, who jokingly broke the word weblog into the phrase we blog in the sidebar of his blog Peterme.com in April or May 1999”
    Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Blog#History
  • Chat:
    “IRC was created by Jarkko Oikarinen in late August 1988”
    Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Internet_Relay_Chat
  • Forum:
    “Early web-based forums date back as far as 1996.”
    Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Internet_forum
  • Social network:
    “Early social networking websites started in the form of generalized online communities such as Theglobe.com (1994)[9], Geocities (1994) and Tripod (1995).”
    Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Social_Networking
  • Peer to peer:
    “The first peer-to-peer case was A&M Records v. Napster, 239 F.3d 1004 (9th Cir. 2001).”
    http://en.wikipedia.org/wiki/Peer-to-peer

Sotto con l’e-mail

Pubblicato il: 04/11/2008 — Tematiche: comunicazione,segnalazioni

Giusto qualche riga per un aggiornamento su Love Bytes, il mio progetto sugli aspetti linguistici della comunicazione elettronica.

Questa settimana è uscita la decima parte della mia tesi: dopo l’infarinata sulla comunicazione mediata dal computer, la disamina di cosa abbia rappresentato la videoscrittura e lo scarto tra online ed offline si passa a parlare del’e-mail per evidenziare le novità e i punti in comune con la lettera cartacea, delineata nelle sue componenti qualche settimana fa.

Sulla stessa riga sarà la disamina del messaggio (Instant Messaging, SMS, ecc.) e poi della chat ma questo appena cominciato sull’e-mail era ed è il “cuore” del mio lungo lavoro di ricerca e studio che ha portato alla proposta e poi scrittura della tesi: con la ripubblicazione (rivista) online la mia speranza è di stimolare una riflesssione su tutti quegli aspetti legati alla parola, forme e strutture linguistiche su cui invece altri (articolisti, piscologi, antropologi, esperi di comunicazione, ecc.) hanno sinora sorvolato.

La lezione di Notley

Pubblicato il: 27/10/2008 — Tematiche: comunicazione,fumetto,immagini,segnalazioni

Angry Flower - TableUn consiglio a chi ama il fumetto in quanto linguaggio e in quanto creatura che vive di luce propria, profondamente diversa dalla letteratura illustrata e dal cinema (nonché dal fotoromanzo): rimirate e studiate la storia Table di Bob The Angry Flower.

È una dimostrazione perfetta di come il fumetto (o arte sequenziale) possa (e debba) andare al di là del “bel disegno”: in una pagina Stephen Notley dimostra la sua padronanza totale del linguaggio e degli strumenti pur con un tratto grezzo e sgradevole.

Inizio in media res con una frenetica sequenza di primissimi piani del protagonista sotto attacco, poi il ritmo rallenta bruscamente ed al contempo il piano si allarga: vediamo l’avversario e abbiamo il quadro dello scontro ed allo stesso tempo arriva la battuta comica. L’ultima sequenza è dedicata all’introspezione: approfondisce la situazione (assurda) dello scontro e termina con un cliffhanger.

È una lezione breve e magistrale di storytelling e anche se qualcuno lo troverà quasi blasfemo, penso meriti di fare compagnia alle 22 vignette di Wally Wood.

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